Il morbo di Parkinson (MP) è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce comunemente le persone anziane in tutto il mondo. Colpisce circa lo 0,3% della popolazione generale e l'1–3% della popolazione di età superiore ai 65 anni.
I sintomi del Parkinson furono descritti per la prima volta duecento anni fa da James Parkinson nel 1817.
Il MP comporta la progressiva degenerazione della via dopaminergica nigrostriatale con sostanziale perdita di neuroni di substantia nigra pars compacta (SNpc) e deplezione della dopamina (DA).
Il segno patologico del MP è l'accumulo di inclusioni filamentose e citoplasmatiche costituite principalmente da aggregazioni di α-sinucleina sotto forma di corpi di Lewy (LB) o neuriti di Lewy (LN). La fosforilazione e la fibrillazione dell'α-sinucleina portano alla formazione di LB e inducono la morte dei neuroni
I primi sintomi possono includere: disturbi del sonno, lievi tremori, voce debole, difficoltà posturali, menomazioni nelle normali espressioni facciali, movimento ridotto degli arti, perdita di concentrazione, affaticamento generale e depressione senza alcuna causa evidente.
Con il passare del tempo i famigliari tendono a notare i tremori unilaterali a riposo, una riduzione delle attività volontarie e difficoltà posturali.
La diagnosi è essenzialmente clinica e si basa sulla presenza della tipica sintomatologia, rilevabile durante un’accurata visita neurologica.
Sintomi Motori (SM)
Oltre ai suddetti sintomi motori "primari", i sintomi motori "secondari" (disturbi dell'andatura, micrografia, difficoltà del linguaggio, disfagia, distonia e disturbi della presa di precisione) peggiorano la qualità della vita delle persone affette dal Morbo di Parkinson.
Sintomi Non-Motori (SNM)
Il MP è ancora una malattia neurodegenerativa incurabile e progressiva che colpisce la qualità della vita, tuttavia non è pericolosa per la vita.
E' multifattoriale ed eterogenea e per la gestione vengono adottati utilizzati più approcci.
Trattamento Farmacologico del Parkinson
Gestione nella fase iniziale
L'insorgenza dei sintomi del PD è legata alla profonda riduzione dei livelli di dopamina (DA) e alla morte delle cellule SNpc associata e peggiora nel tempo. Pertanto, gli approcci di neuroprotezione potrebbero ritardare la progressione della malattia e le strategie per mantenere i livelli di DA dei neuroni dopaminergici potrebbero fornire un sollievo sintomatico in una fase precoce del PD. In base allo stato del paziente nelle fasi iniziali con disabilità da lieve a moderata, vengono suggeriti farmaci di potenza lieve.
Gestione nella fase avanzata
La gestione avanzata del PD implica l'ottimizzazione delle formulazioni contenenti L-dopa e la somministrazione di più farmaci, oltre a possibili approcci chirurgici e avanzati per fornire migliori benefici per la salute.
Poiché le manifestazioni avanzate di PD comportano gravi danni motori e sfide non motorie estreme, l'ottimizzazione richiede l'analisi precisa dei rischi e dei benefici dei trattamenti.
Quantità crescenti di L-dopa e dei suoi agonisti devono essere somministrate frequentemente in stadi avanzati quando i sintomi motori (discinesia, congelamento) peggiorano e i pazienti mostrano una risposta più breve e limitata ai trattamenti.
La fisioterapia nel Parkinson
La fisioterapia consiste in molte diverse modalità di trattamento e nuovi interventi di fisioterapia vengono continuamente sviluppati.
Oltre alla fisioterapia convenzionale si propongono allenamenti di resistenza, allenamento su tapis roulant, allenamento strategico, danza, arti marziali, esercizi aerobici, idroterapia, allenamento dell'equilibrio e dell'andatura, dual tasking, exergaming, e nordic walking.
L'attività fisica nelle forme di esercizio migliora sostanzialmente:
Oltre ad avere un impatto importante sull'aspetto cognitivo del movimento:
|
|